QUI DI SEGUITO:
SILVANO AGOSTI, UNO STRALCIO DA UNA INTERVISTA
A PROPOSITO DELLA REALIZZAZIONE DEI "PUGNI IN TASCA"
LA REGISTRAZIONE È DISPONIBILE QUI DI SEGUITO
MARCO BELLOCCHIO, SULL'UNITÀ DI DOMENICA 9 OTTOBRE 2011
Dario
Zonta ha recensito il doppio cofanetto di film del regista
vincitore del Leone d'oro alla carriera «otto film selezionati per
rappresentare le tappe fondamentali della carriera cinematografica di
Marco Bellocchio», contenuti in due eleganti cofanetti, con I pugni
in tasca, Sorelle Mai, Vacanze in Val Trebbia, Addio del passato,
L’ora di religione, Buongiorno, notte, Il regista di matrimoni,
Vincere. E basta...! Leggilo qui
Leggi l'articolo di Enrico Magrelli qui di seguito
1986
l'immagine qui sopra è di Stefano Giorgi
«Il sorriso di Maruska Detmers in Il diavolo in corpo. Il battesimo laico e, nello stesso momento, il suicidio di Gianni Schicchi nel Trebbia in Sorelle mai. Lo sguardo fiero e insano di Giovanna Mezzogiorno e lo sguardo, altrettanto altero ed eccitato di Filippo Timi in Vincere. La passeggiata per le vie di Roma di un incredulo Roberto Herlitzka in Buongiorno Notte. La furia contenuta di Sergio Castellitto in L’ora di religione e il suo falso movimento siciliano in Il regista di matrimoni. La rabbia giovane di Lou Castel e quella dei collegiali in rivolta di Nel nome del padre.
Sono alcune delle centinaia di immagini, momenti, increspature dei
film di Marco Bellocchio che vivono nella nostra memoria di
spettatori e ci accompagnano. Sempre.
I cineasti che ci insegnano a guardare il mondo e ad abitarlo, ma che
non pretendono di spiegarlo, di razionalizzarlo, di decifrarlo e di
non condensarlo in un teorema ideologico, politico o filosofico ci
regalano l’inquietudine pacata e attorcigliata, serena e impaziente,
trasparente e problematica di una verità instabile. Instabile
quanto ogni forma di sapere nella quale vogliamo radicare la nostra
ragion d’essere nella Storia che ci è toccata in sorte.
Soprattutto quando la Storia si è trasformata in sentimento,
labirinto dell’animo prima che nodi, da marinaio o da patibolo,
dell’anima, nonostante i fatti, le cronache, le ricostruzioni, i
documenti e, in tempi più vicini, i materiali sonori e visivi
d’archivio. Dialogare con i decenni trascorsi e con il
presente è un’opportunità vitale per continuare a interrogarsi sul
processo interminabile di una cura, più complessa, sofisticata e,
probabilmente, misteriosa di quella identificata con la psicoanalisi.
Un passaggio della filmografia di Bellocchio ancora tutta da
studiare senza pregiudizi e che non si può e non si deve
circoscrivere a tre o quattro titoli.
Il corso sinuoso dei decenni, attraversati dal cinema di Marco
Bellocchio è anche un viaggio nella geografia interiore di un universo
condiviso. Tra l’idea, incandescente, che siano i morti a comandare e
il tragitto di andata e ritorno da e verso quel bergmaniano posto
delle fragole che si chiama Bobbio, nella provincia piacentina,
matrice inesauribile di visioni e fantasmi. Pentagramma emotivo di una
romanza dove tutto comincia e può ricominciare. Tra la
declinazione di una stringa infinita di ribellioni, oggettivate in
un’idea mai canonizzata del cinema, e coazioni a ripetere delitti
familiari.
I pugni possono sprofondare e rimanere prigionieri nelle tasche o
possono levarsi contro il cielo. Insofferenza che vuole esplodere e
utopia effimera. Seduzione sabbatica e volo leggero di farfalle
sognanti. Stonata marcia trionfale e bestemmia disperata. Memorie
trasfigurate della giovinezza e femmine folli. Madri e padri da non
onorare. Quadri impalbabili e suoni visionari. Spose bianche e streghe.
Balie e brigatiste. Registi e dittatori. Un’umanità da slegare. Il
diavolo nel corpo del cinema».
m
Enrico Magrelli,
in «Marco Bellocchio, nel corpo del cinema», La Biennale Channel
9.9.11. Il testo integrale è disponibile anche su “Segnalazioni” qui
di seguito alla data di sabato 24, qui, e sulla pagina originale, qui
Marco Bellocchio il 20 ottobre 2011 a "Hollywood Party" su Radio 3
In occasione dell'uscita di un doppio cofanetto di DVD con otto dei
suoi film più belli, Marco Bellocchio è stato ospite di Hollywood
Party la trasmissione condotta da Alberto Crespi e da Enrico
Magrelli, ed ha parlato anche dei film che nel cofanetto non sono
stati compresi.
Marco Bellocchio
sui due cofanetti: «Siccome sono stato accusato, un po’ subdolamente,
del fatto che mancassero in questi due cofanetti tre film
fagioliani... io non ho nessuna responsabilità in questo. Le persone
che hanno fatto questo tipo di osservazione non capiscono nulla di
diritti. Evidentemente la 01 aveva questi film e ha deciso di fare
questa scelta, ecco. Non credo che sia una esclusione, anche perché
non credo che la 01 abbia i diritti né del Diavolo in corpo né della
Condanna né del Sogno della farfalla.
E
sui film esclusi dal cofanetto: «La mia esperienza con l’Analisi
collettiva, con Massimo Fagioli è stata lunghissima, però quella
cinematografica è legata a questi tre film. È chiaro che un certo tipo
di cultura continua a saltarli, o per lo meno - non è che li annulla -
non riesce a connetterli con gli altri... Il Diavolo in corpo, sì, è
estremamente diverso, però c’è qualcosa che è legato a Salto nel vuoto,
oppure La condanna, o Il sogno della farfalla... C’è qualcosa di
nuovo, in cui altri hanno partecipato con me - in particolare Massimo
Fagioli e soprattutto al Diavolo in corpo, ma anche alla Condanna,
anche nel sogno della farfalla... è opera sua... - poi io mi sono
preso... evidentemente proprio perché sentivo la necessità di una mia
libertà, di una mia totale autonomia...»
"PUGNI IN TASCA":
MARCO BELLOCCHIO E SILVANO AGOSTI
«"I
pugni in tasca" venne realizzato in grande economia e circolò con
una distribuzione indipendente. La famiglia Bellocchio contribuì alla
realizzazione del film: il fratello di Marco Bellocchio, Tonino,
finanziò l'opera con cinquanta milioni; l'interno della casa è quello
della madre del regista.
Le riprese in esterno furono girate tra Bobbio e Piacenza. Il montaggio fu curato da Silvano Agosti che usò lo pseudonimo di Aurelio Mangiarotti (un suo amico muratore che viveva in Francia). Per completare il lavoro, Silvano Agosti impiegò 26 giorni in totale autonomia».
Una lettera di Silvano Agosti a Marco Bellocchio, dove si cita Massimo Fagioli qui e qui
SILVANO AGOSTI, UNO STRALCIO DA UNA INTERVISTA A PROPOSITO DELLA REALIZZAZIONE DEI "PUGNI IN TASCA"
LA REGISTRAZIONE È DISPONIBILE QUI:
IL TESTO E LA REGISTRAZIONE INTEGRALE SONO DISPONIBILI SU "FORMACINEMA", QUI
segnalazione di Francesco Maiorano
m
"Bellocchio raffigura la psiche della società"
Così
il docente di storia del cinema, Flavio De Bernardinis motiva la
scelta del film 'Diavolo in Corpo' realizzato dal regista Marco
Bellocchio nel 1986 oggetto oggi dell'incontro al Centro Sperimentale
di Cinematografia a Roma con gli studenti della Scuola Nazionale di
Cinema
m
Agi 23.3.11
Cinema: De Bernardinis, “Diavolo in corpo” cerniera film italiani
m
CHI È FLAVIO DE BERNARDINIS
qui
Venerdì 30 giugno 2006 Roma, LIbreria Amore e Psiche
"I miei libri preferiti" - Incontro con Marco Bellocchio e Donatella Finocchiaro
NUOVO: IL VIDEO È DISPONIBILE QUI
Si ringrazia William Santero
Venerdì 29 settembre 2006, “Les
images nouvelles”, incontro con Marco Bellocchio e Massimo Fagioli
all'istituto italiano di cultura di Parigi. Video in commercio presso
la Libreria Amore e Psiche
Paolo Franchi; - La storia che
segue (1994), Frammenti di sapienza (1996), La spettatrice (2006),
Nessuna qualità agli eroi (2007) -: «Gli unici film di Marco
Bellocchio veramente buoni sono quelli che ha fatto con Massimo
Fagioli»
12 Maggio 1995 Napoli - Istituto
Università Orientale, Facoltà di Lettere e Filosofia, Cattedra di
Storia del Cinema - “Le forme del linguaggio” - Incontro in occasione
della proiezione del film “Il sogno della farfalla” con Valerio
Caprara, Massimo Fagioli e Marco Bellocchio.
Oggi su Il sogno della farfalla 4/1995 e in video.
QUI DI SEGUITO UNO STRALCIO DALL’INTERVISTA CHE MARCO BELLOCCHIO RILASCIÒ A MALCOM PAGANI DI MICROMEGA NELL'ESTATE DELL'ANNO SCORSO E CHE USCÌ SUL N. 6 DEL 31.8.2010 DI QUELLA RIVISTA.
L'INTERVISTA È INTEGRALMENTE DISPONIBILE QUI
Una
anticipazione - in estratto - di questa intervista a MicroMega
uscì anche su “Il Fatto Quotidiano” del 31.8.10, con il titolo
“Bellocchio: racconto la mia follia. Psicanalisi, maoismo e pugni in
tasca”. Il numero di MicroMega venne poi presentato in occasione
della 67ª Festa del Cinema di Venezia dello scorso anno.
“Segnalazioni” ne dette notizia qui, il testo di quell’articolo è disponibile qui.
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