martedì 18 settembre 2012

Riproponiamo qui di seguito un post che pubblicammo nel novembre 2011:
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QUI DI SEGUITO:
SILVANO AGOSTI, UNO STRALCIO DA UNA INTERVISTA
A PROPOSITO DELLA REALIZZAZIONE DEI "PUGNI IN TASCA"
LA REGISTRAZIONE È DISPONIBILE QUI DI SEGUITO

MARCO BELLOCCHIO, SULL'UNITÀ DI DOMENICA 9 OTTOBRE 2011
Dario Zonta ha recensito il doppio cofanetto di film del regista vincitore del Leone d'oro alla carriera «otto film selezionati per rappresentare le tappe fondamentali della carriera cinematografica di Marco Bellocchio», contenuti in due eleganti cofanetti, con I pugni in tasca, Sorelle Mai, Vacanze in Val Trebbia, Addio del passato, L’ora di religione, Buongiorno, notte, Il regista di matrimoni, Vincere. E basta...! Leggilo qui
Leggi l'articolo di Enrico Magrelli qui di seguito

1986
l'immagine qui sopra è di Stefano Giorgi
«Il sorriso di Maruska Detmers in Il diavolo in corpo. Il battesimo laico e, nello stesso momento, il suicidio di Gianni Schicchi nel Trebbia in Sorelle mai. Lo sguardo fiero e insano di Giovanna Mezzogiorno e lo sguardo, altrettanto altero ed eccitato di Filippo Timi in Vincere. La passeggiata per le vie di Roma di un incredulo Roberto Herlitzka in Buongiorno Notte. La furia contenuta di Sergio Castellitto in L’ora di religione e il suo falso movimento siciliano in Il regista di matrimoni. La rabbia giovane di Lou Castel e quella dei collegiali in rivolta di Nel nome del padre. Sono alcune delle centinaia di immagini, momenti, increspature dei film di Marco Bellocchio che vivono nella nostra memoria di spettatori e ci accompagnano. Sempre.
I cineasti che ci insegnano a guardare il mondo e ad abitarlo, ma che non pretendono di spiegarlo, di razionalizzarlo, di decifrarlo e di non condensarlo in un teorema ideologico, politico o filosofico ci regalano l’inquietudine pacata e attorcigliata, serena e impaziente, trasparente e problematica di una verità instabile. Instabile quanto ogni forma di sapere nella quale vogliamo radicare la nostra ragion d’essere nella Storia che ci è toccata in sorte. Soprattutto quando la Storia si è trasformata in sentimento, labirinto dell’animo prima che nodi, da marinaio o da patibolo, dell’anima, nonostante i fatti, le cronache, le ricostruzioni, i documenti e, in tempi più vicini, i materiali sonori e visivi d’archivio.
Dialogare con i decenni trascorsi e con il presente è un’opportunità vitale per continuare a interrogarsi sul processo interminabile di una cura, più complessa, sofisticata e, probabilmente, misteriosa di quella identificata con la psicoanalisi. Un passaggio della filmografia di Bellocchio ancora tutta da studiare senza pregiudizi e che non si può e non si deve circoscrivere a tre o quattro titoli.

Il corso sinuoso dei decenni, attraversati dal cinema di Marco Bellocchio è anche un viaggio nella geografia interiore di un universo condiviso. Tra l’idea, incandescente, che siano i morti a comandare e il tragitto di andata e ritorno da e verso quel bergmaniano posto delle fragole che si chiama Bobbio, nella provincia piacentina, matrice inesauribile di visioni e fantasmi. Pentagramma emotivo di una romanza dove tutto comincia e può ricominciare. Tra la declinazione di una stringa infinita di ribellioni, oggettivate in un’idea mai canonizzata del cinema, e coazioni a ripetere delitti familiari.
I pugni possono sprofondare e rimanere prigionieri nelle tasche o possono levarsi contro il cielo. Insofferenza che vuole esplodere e utopia effimera. Seduzione sabbatica e volo leggero di farfalle sognanti. Stonata marcia trionfale e bestemmia disperata. Memorie trasfigurate della giovinezza e femmine folli. Madri e padri da non onorare. Quadri impalbabili e suoni visionari. Spose bianche e streghe. Balie e brigatiste. Registi e dittatori. Un’umanità da slegare. Il diavolo nel corpo del cinema».
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Enrico Magrelli, in «Marco Bellocchio, nel corpo del cinema», La Biennale Channel 9.9.11. Il testo integrale è disponibile anche su “Segnalazioni” qui di seguito alla data di sabato 24, qui, e sulla pagina originale, qui
Marco Bellocchio il 20 ottobre 2011 a "Hollywood Party" su Radio 3
In occasione dell'uscita di un doppio cofanetto di DVD con otto dei suoi film più belli, Marco Bellocchio è stato ospite di Hollywood Party la trasmissione condotta da Alberto Crespi e da  Enrico Magrelli, ed ha parlato anche dei film che nel cofanetto non sono stati compresi.
Marco Bellocchio sui due cofanetti: «Siccome sono stato accusato, un po’ subdolamente, del fatto che mancassero in questi due cofanetti tre film fagioliani... io non ho nessuna responsabilità in questo. Le persone che hanno fatto questo tipo di osservazione non capiscono nulla di diritti. Evidentemente la 01 aveva questi film e ha deciso di fare questa scelta, ecco. Non credo che sia una esclusione, anche perché non credo che la 01 abbia i diritti né del Diavolo in corpo né della Condanna né del Sogno della farfalla.
E sui film esclusi dal cofanetto: «La mia esperienza con l’Analisi collettiva, con Massimo Fagioli è stata lunghissima, però quella cinematografica è legata a questi tre film. È chiaro che un certo tipo di cultura continua a saltarli, o per lo meno - non è che li annulla - non riesce a connetterli con gli altri... Il Diavolo in corpo, sì, è estremamente diverso, però c’è qualcosa che è legato a Salto nel vuoto, oppure La condanna, o Il sogno della farfalla... C’è qualcosa di nuovo, in cui altri hanno partecipato con me - in particolare Massimo Fagioli e soprattutto al Diavolo in corpo, ma anche alla Condanna, anche nel sogno della farfalla... è opera sua... - poi io mi sono preso... evidentemente proprio perché sentivo la necessità di una mia libertà, di una mia totale autonomia...»
La scheda qui


"PUGNI IN TASCA":
MARCO BELLOCCHIO E SILVANO AGOSTI
«"I pugni in tasca" venne realizzato in grande economia e circolò con una distribuzione indipendente. La famiglia Bellocchio contribuì alla realizzazione del film: il fratello di Marco Bellocchio, Tonino, finanziò l'opera con cinquanta milioni; l'interno della casa è quello della madre del regista.
Le riprese in esterno furono girate tra Bobbio e Piacenza. Il montaggio fu curato da Silvano Agosti che usò lo pseudonimo di Aurelio Mangiarotti (un suo amico muratore che viveva in Francia). Per completare il lavoro, Silvano Agosti impiegò 26 giorni in totale autonomia». 
Una lettera di Silvano Agosti a Marco Bellocchio, dove si cita Massimo Fagioli qui e qui

SILVANO AGOSTI, UNO STRALCIO DA UNA INTERVISTA A PROPOSITO DELLA REALIZZAZIONE DEI "PUGNI IN TASCA"
LA REGISTRAZIONE È DISPONIBILE QUI:

IL TESTO E LA REGISTRAZIONE INTEGRALE SONO DISPONIBILI SU "FORMACINEMA", QUI
segnalazione di Francesco Maiorano










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Affaritaliani.it 23.3.11
"Bellocchio raffigura la psiche della società"
Così il docente di storia del cinema, Flavio De Bernardinis motiva la scelta del film 'Diavolo in Corpo' realizzato dal regista Marco Bellocchio nel 1986 oggetto oggi dell'incontro al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma con gli studenti della Scuola Nazionale di Cinema
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Agi 23.3.11
Cinema: De Bernardinis, “Diavolo in corpo” cerniera film italiani
qui
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CHI È FLAVIO DE BERNARDINIS
qui






Venerdì 30 giugno 2006 Roma, LIbreria Amore e Psiche
"I miei libri preferiti" - Incontro con Marco Bellocchio e Donatella Finocchiaro
NUOVO: IL VIDEO È DISPONIBILE QUI
Si ringrazia William Santero




Venerdì 29 settembre 2006, “Les images nouvelles”, incontro con Marco Bellocchio e Massimo Fagioli all'istituto italiano di cultura di Parigi. Video in commercio presso la Libreria Amore e Psiche









Paolo Franchi; - La storia che segue (1994), Frammenti di sapienza (1996), La spettatrice (2006), Nessuna qualità agli eroi (2007) -: «Gli unici film di Marco Bellocchio veramente buoni sono quelli che ha fatto con Massimo Fagioli»








12 Maggio 1995 Napoli - Istituto Università Orientale, Facoltà di Lettere e Filosofia, Cattedra di Storia del Cinema - “Le forme del linguaggio” - Incontro in occasione della proiezione del film “Il sogno della farfalla” con Valerio Caprara, Massimo Fagioli e Marco Bellocchio.
Oggi su Il sogno della farfalla 4/1995 e in video.







QUI DI SEGUITO UNO STRALCIO DALL’INTERVISTA CHE MARCO BELLOCCHIO RILASCIÒ A MALCOM PAGANI DI MICROMEGA NELL'ESTATE DELL'ANNO SCORSO E CHE USCÌ SUL N. 6 DEL 31.8.2010 DI QUELLA RIVISTA.
L'INTERVISTA È INTEGRALMENTE DISPONIBILE QUI
Una anticipazione - in estratto - di questa intervista a MicroMega uscì anche su “Il Fatto Quotidiano” del 31.8.10, con il titolo “Bellocchio: racconto la mia follia. Psicanalisi, maoismo e pugni in tasca”. Il numero di MicroMega venne poi presentato in occasione della 67ª Festa del Cinema di Venezia dello scorso anno. “Segnalazioni” ne dette notizia qui, il testo di quell’articolo è disponibile qui.


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